L’assicurazione sulla vita è utile per proteggere i propri cari e se stessi da eventi che possano pregiudicare la stabilità finanziaria di una famiglia. In particolare, bisogna distinguere tra 3 attori:
– contraente: soggetto che stipula il contratto e versa il premio assicurativo
– assicurato: persona sulla cui vita viene stipulata l’assicurazione (può coincidere con il contraente oppure no)
– beneficiario: soggetto che otterrà un capitale o rendita nei casi previsti dal contratto.

Solitamente, si sottoscrive una polizza vita per garantire al beneficiario una tutela finanziaria nel caso di morte prematura dell’assicurato, oppure invalidità o grave malattia. Gli eventi principali oggetto di copertura sono: temporanea caso morte, caso vita e Long Term Care.

– Temporanea Caso Morte: tutela i beneficiari in caso di decesso prematuro dell’assicurato. Occorre stabilire il periodo entro il quale la polizza deve funzionare, ossia l’età dell’assicurato entro il quale dovrebbe avvenire il suo decesso per riconoscere capitale o rendita ai beneficiari. 
– Caso vita: comporta la possibilità per l’assicurato di accumulare un capitale da incassare alla scadenza del contratto, se chi assicura in quel momento è ancora in vita. La copertura prevede l’investimento per un determinato periodo di tempo di una somma di denaro che sarà restituita comprensiva di rivalutazione e interessi. 
– Long Term Care: è un contratto che garantisce l’erogazione di una rendita in caso di perdita dell’autosufficienza nel compimento delle attività elementari della vita quotidiana.